Ufficio pet friendly: benefici e normativa

Gli animali portano benessere nella vostra vita, anche a lavoro! Portare il cane in ufficio è un’opportunità che diverse aziende stanno iniziando a prendere in considerazione. Avere con sé il proprio amico a quattro zampe può avere enormi benefici sull’attività lavorativa ed evita di lasciarlo da solo in casa per la maggior parte della giornata. Ma qual è la normativa che regola questa possibilità?

L’idea di portare il proprio cane in ufficio è stata lanciata da un’iniziativa di Pet Sitter International, nel 1999. Ossia il “Take Your Dog to Work Day“, la giornata per “portare il tuo cane al lavoro”, che ricorre il venerdì successivo alla Festa del Papà in USA, quindi nel mese di giugno.

Vediamo quali sono i vantaggi e le regole da rispettare.

I benefici per le aziende pet friendly

Portare il cane o il gatto in ufficio è ormai una prassi negli Stati Uniti, ma si sta diffondendo anche nel nostro Paese. Merito dell’impatto positivo della sua presenza sulla produttività e anche sul benessere generale dell’ufficio. Secondo una ricerca effettuata dal Waltham Centre for Pet Nutrition, il centro di ricerca di Mars Petcare, i dipendenti di un’azienda che hanno la possibilità di lavorare a fianco del proprio cane riducono lo stress nel corso della giornata, al contrario di chi invece è costretto a lasciare a casa il proprio amico a quattro zampe. In generale, i vantaggi del cane in ufficio non riguardano solo il padrone e lo stesso animale, che non trascorre il tempo in solitudine; ma influisce positivamente e distende il clima lavorativo.

Quattro imprese pet friendly su cinque hanno riscontrato miglioramenti nel business e considerano questa pratica come l’occasione per scoprire nuovi talenti e costruire rapporti più duraturi con i propri dipendenti. Altri studi hanno invece sfatato il luogo comune per cui portare il cane in ufficio possa essere fonte di distrazione. La ricerca promossa dal programma Purina Human-Animal Bond Studies e condotta dall’University of Lincoln (UK) ha infatti sottolineato che i lavoratori sono più concentrati (+33,4%), dimostrando una dedizione maggiore (+16,5%) rispetto alla norma. Del resto gli amici a 4 zampe sono considerati dei veri e propri membri della famiglia. Ulteriori indagini sul tema hanno dimostrato come avere sempre accanto il proprio cane, anche in ufficio, migliori notevolmente l’equilibrio vita privata-lavoro.

Cane in ufficio: la normativa

Per portare il cane in ufficio non esiste una vera e propria legge al momento e ogni azienda può stabilire le proprie regole. Il successo di un’iniziativa di questo tipo si basa ovviamente sull’accettazione, da parte di tutti i soggetti coinvolti, di una “pet policy” precisa. Potrebbero infatti esserci dei soggetti allergici da salvaguardare.

Il cane deve essere in regola con le vaccinazioni richieste dalla legge e senza patologie, avere il microchip ed essere abituato a non sporcare in casa. Ovviamente, essere coperto da antiparassitario regolarmente. Inoltre deve essere pulito, obbedire al padrone e non aver registrato episodi pecedenti di morsi o un abbiare eccessivo. Per quanto riguarda le norme da seguire, alcune sono generali, stabilite anche dal Ministero della Salute. È fondamentale che si sia responsabili al 100% del proprio pet, della sua igiene e felicità durante l’intera permanenza in ufficio. Inoltre il proprio spazio di lavoro deve essere gestito in modo da avere sempre l’animale in vista, assicurandosi che il suo comportamento non interferisca con la capacità dei colleghi di svolgere il proprio lavoro.

Un altro aspetto da non trascurare è l’organizzazione: è necessario infatti disporre di oggetti propri con l’obiettivo di assicurare la sicurezza del pet e degli altri dipendenti. Ad esempio guinzaglio, cuccia; ma anche sacchetti per la raccolta dei suoi bisogni, giocattoli, ciotole per cibo e acqua. In alcune aree – come il bagno o la mensa – non è consentito l’ingresso al cane: una limitazione che va rispettata. Infine, per poter garantire la sicurezza di tutti e per portare il cane in ufficio senza rischi, bisogna possedere una polizza assicurativa per la responsabilità civile di danni presso terzi. Alcune imprese potrebbero anche richiedere, in aggiunta, il patentino di “buon conduttore cinofilo”.